- Oggetto:
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Selvicoltura speciale
- Oggetto:
Anno accademico 2011/2012
- Codice dell'attività didattica
- AGR0365
- Docente
- Prof. Gianfranco MINOTTA (Affidamento interno)
- Corso di studi
- [f001-c504] LM - Scienze forestali e ambientali
- Anno
- 1° anno
- Tipologia
- B - Caratterizzante
- Crediti/Valenza
- 8
- SSD dell'attività didattica
- AGR/05 - assestamento forestale e selvicoltura
- Oggetto:
Sommario insegnamento
- Oggetto:
Obiettivi formativi
Il corso intende fornire le conoscenze riguardanti l’ecologia la corologia e le tecniche di gestione selvicolturale delle principali specie forestali italiane nell’ottica di applicare dette conoscenze a sistemi forestali e territoriali anche complessi.
- Oggetto:
Risultati dell'apprendimento attesi
I risultati dell’apprendimento riguardano soprattutto l’acquisizione di competenze volte a:
- individuare le tecniche selvicolturali ottimali in funzione delle diverse specie forestali e degli obiettivi della gestione;
- valutare l’effetto delle tecniche selvicolturali sull’attitudine del bosco a fornire determinati beni e servizi;
- valutare le ricadute della gestione selvicolturale anche sulle altre realtà di carattere extra-forestale presenti sul territorio;
- considerare le problematiche selvicolturali nel quadro più ampio della gestione territoriale ed urbanistica.
- Oggetto:
Programma
Argomento
Introduzione al corso. Selvicoltura sostenibile: basi teoriche e principi applicativi
I piani di vegetazione in Italia.
Aspetti generali della selvicoltura nel piano mediterraneo. Cenni sulle querce sempreverdi (leccio e sughera) e sui pini mediterranei (pino domestico, pino d’Aleppo, pino marittimo).
Aspetti generali della selvicoltura in ambiente planiziario e nel piano submontano. Le querce caducifoglie (roverella, farnia, rovere e cerro), il castagno. Cenni sulle principali latifoglie correlate alle querce (carpini, frassini, aceri). La robinia. Cenni sulla vegetazione riparia.
Aspetti generali della selvicoltura nel piano montano. Il faggio, l’abete bianco, l’abete rosso, il pino silvestre. I pini neri. Le latifoglie correlate ai boschi di faggio e di abete (frassino maggiore, tigli, ciliegio, aceri). La betulla. I boschi di neoformazione.
Aspetti generali della selvicoltura nel piano subalpino. L’abete rosso nel piano subalpino Il larice, il pino cembro, il pino uncinato, il pino mugo. Cenni sull’ontano verde.
La selvicoltura nei parchi e nelle riserve naturali: obiettivi perseguiti e linee operative.
La rinaturalizzazione dei rimboschimenti di specie esotiche.
Cenni di vivaistica forestale
I rimboschimenti: finalità e criteri operativi
Cenni di selvicoltura urbana
Il corso comprende anche visite in aree boscate durante le quali saranno visualizzati e discussi alcuni degli argomenti affrontati nelle lezioni in aula.
Testi consigliati e bibliografia
- Oggetto:
I testi base consigliati per il corso sono:
- Del Favero R.. 2004 - I Boschi delle Regioni Alpine Italiane. Tipologia, funzionamento, selvicoltura. Coop. Libraria Editrice Università di Padova, 599 pp.
- Bernetti G., 1995 - Selvicoltura speciale. - UTET, Torino, pp. 415.
E’ fortemente consigliato l’utilizzo del seguente materiale per approfondimenti e integrazioni:
- Ciancio O., Nocentini S., 2004 – Il bosco ceduo. Selvicoltura Assestamento Gestione. Accademia Italiana di Scienze Forestali, Firenze, 721 pp.
- IPLA, 2001 - Boschi collinari. Ed. Regione Piemonte, Assessorato Economia Montana e Foreste, Torino, 119 pp.
- Mercurio R., Minotta G., 2000 – Arboricoltura da legno. Edizioni CLUEB, Bologna, 203 pp.
- Susmel L., 1980 – Normalizzazione delle foreste alpine. Liviana Editrice, Padova, 437 pp.
- Vavassori A., 2009 – Il millepiante tekno. Guida tecnica per i professionisti del verde. Ed. Il millepiante, 304 pp.
Siti internet di interesse:
http://www.forumforeste.it/
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